La notte che mia madre ammazzò mio padre
Regia: Inés Paris
Sceneggiatura: Inés Paris, Fernando Colomo
Montaggio: Angel Hernàndez Zoido
Interpreti: Belèn Rueda, Diego Peretti, Eduard Fernàndez, Maria Pujalte, Fele Martinez
Produzione: Ad Hoc Studios, Canal + España
Distribuzione: Exit Media
Paese: Spagna 2016 – 94’
La notte che mia madre ammazzò mio padre, nonostante il titolo minaccioso, è una variazione teatrale e leggera del noir, incentrata sull’infinita capacità di inganno dell’attore, che vive e muore cento volte senza mai farlo davvero. Fa l’attrice Isabel (Belèn Rueda), che giunta ai fatidici 40 anni vede assottigliarsi le possibilità di lavoro. Ed è attore Diego Peretti nella parte di se stesso, chiamato dall’Argentina per un ruolo nel film scritto dal marito di Isabel, Angel (Eduard Fernàndez), sceneggiatore amante del noir. Per convincere Peretti ad accettare la parte, Angel, Isabel e l’ex moglie di Angel, Susanna (Maria Pujalte) che è anche la produttrice del film, organizzano una cena di lavoro in casa della coppia, ma a scompigliare l’atmosfera irrompono sulla scena l’ex marito di Isabel, Carlos, con la nuova fiamma, una rossa sexy e svampita. Dopo l’annuncio dell’imminente matrimonio dei due e un litigio in cucina con Isabel, Carlos accusa forti dolori….
Scritto come una pièce teatrale dalla regista Inès Paris al suo quarto film, La noche gioca sul doppio registro del mystery e dell’ironia sul ruolo dell’attore, sull’identificazione/confusione fra i ruoli e la vita reale. Diego Peretti deve la sua fama alle molti serie televisive interpretate, fra cui la versione spagnola di un In treatment in cui recita la parte dello psicanalista (l’equivalente del nostro Castellitto): a questo si riferiscono le battute sulla terapia e le ironiche richieste di aiuto rivoltegli. Il suo accento argentino, inoltre, suona buffo o affascinante rispetto alla lingua madre europea, come sottolineato in scena (tale aspetto verrà alterato dal doppiaggio).
Ogni dettaglio o personaggio del film ha un duplice aspetto : Diego è finto e reale, Isabel è divisa fra due uomini, la razionale e composta Susanna da ubriaca rivelerà inclinazioni segrete, mentre il mite Angel approfitterà della situazione per agire come il protagonista di uno dei suoi racconti crime.
Barbara Corsi – Vivilcinema – marzo/aprile 2017