di Alice Diop – Francia 2022 – 123min.
Fare un film straordinario sulla maternità partendo da un infanticidio. Fare un film pulito, integro. intelligente a partire da un fatto spaventoso. Ecco il piccolo miracolo di Saint Omer, primo lungometraggio di finzione della cineasta Alice Diop, autrice nota per i suoi documentari su temi sociali.
Ossessionata per il caso di Fabienne Kabou, una giovane donna senegalese che aveva nel 2013 abbandonato sua figlia di 15 mesi sulla spiaggia di Berck-sur-Mer destinandola a una morte certa, Alice Diop, ne ha girato una storia senza fiato la cui economia di effetti è pari solo alla ricchezza del soggetto.
Nelle due ore girate quasi esclusivamente in un aula di tribunale, ci faremo prendere e precipitare nella complessità di una vicenda che descrive un’intera esistenza in cui la follia, la solitudine, la mancanza di amore e anche il razzismo ne costituiscono la trama.
Alice Diop lascia la porta aperta a tutte le possibili ragioni e alle conseguenti risposte. Quello che dice però è che la realtà, della quale si è nutrita nei suoi precedenti film, ha mille sfaccettature, e non basta vedere le cose per poterle capire. Serve l’arte, la rielaborazione del mito per poter dare un senso a ciò che guardiamo. E servono film come questo per poterci permettere di allargare i nostri orizzonti di pensiero.
In Concorso alla scorsa Mostra di Venezia il film ha vinto il Gran Premio della Giuria e il Leone del Futuro Opera Prima Luigi de Laurentiis.
A cura di Silvana Ferrari